mercoledì 29 maggio 2019

DIE JAGD – EIN FÜRSTLICHES VERGNÜGEN IM 14. UND 15. JAHRHUNDERT




Für die Jagd verwendete man nicht nur Waffen, sondern auch Tiere wie Hunde und Falken. Die Jagd auf Tiere, die in freier Wildbahn lebten, war nämlich eines der beliebtesten Vergnügen des höfischen Lebens in Lienz, Mantua und Görz. Die Jagd war sowohl eine sportliche Übung, als auch ein Abenteuer und Kräftemessen. Besonders in den Berggebieten der Grafschaft Görz durften nur die Landesfürsten und die Adligen jagen.
Die gefährlichsten Tiere – Bären oder Wölfe - konnten von jedem getötet werden, auch von Bauern, die aber den Blag des toten Tieres zum Jägermeister abliefern mussten. Am Lienzer Hof war die Populärste Jagd die Treibjagd, die mit Hilfe der Jagdhunde durchgeführt wurde.
Die Verwandten aus Mantua baten Leonard um solche Tiere und er bekam im Gegenzug Jagdfalken.
Die Jagd mit dressierten Raubvögeln war in Mantua sehr verbreitet und bei Frauen beliebt, weil sie keine körperliche Anstrengung erforderte und auch zu Pferd ausgeübt werden konnte.
Auch Paola Gonzaga, Tochter der Familie Gonzaga aus Mantua, genoss diese Jagdart. Mit 5 Jahren hatte sie die Möglichkeit, diese Jagd auszuprobieren. Sie war in der Lage, drei Wachteln und einige Fasane zu fangen.


lunedì 27 maggio 2019

PALAZZO CORONINI CRONBERG

PALAZZO CORONINI

Il Palazzo Coronini Cronberg è una dimora storica risalente alla fine del Cinquecento. Oggi è sede dell'omonima Fondazione.
Passeggiando attraverso le quindici sale che compongono il percorso museale, tra cui la stanza dove nel 1836 morì Carlo X, ultimo re di Francia, il visitatore è trasportato d'incanto indietro nel tempo, grazie all'atmosfera calda e suggestiva delle sale con arredi cinque e seicenteschi del piano terra, ai suntuosi salotti settecenteschi, alle sale impero e agli ambienti ottocenteschi del piano nobile. 
Soprammobili, argenti, porcellane, cristalli, fotografie, ritratti e oggetti di uso quotidiano ricreano l'atmosfera di un'abitazione realmente vissuta, lasciando percepire in ogni stanza la presenza degli antichi proprietari.
Tra ricordi e cimeli di famiglia si possono ammirare opere d'arte di straordinario valore:dipinti attribuiti a Bernardo Strozzi e a Rubens, tele di Alessandro Magnasco, Giambattista Langetti, Giuseppe Tominz, Vladimir L. Borovikovsky, sculture di Bertel Thorvaldsen, Giuseppe Ceracchi e Franz Xaver Messerschmidt.
 Il palazzo è circondato da uno splendido parco all'inglese di cinque ettari, nel quale si scoprono importanti reperti archeologici aquileiesi, un elegante tempietto di stile Liberty, piante rare e preziose: frassini, tigli, cedri dell' Himalaya, piante esotiche come le palme, i nespoli del Giappone, bamboo e una centenaria quercia da sughero.
Il committente dell'opera fu Carlo Zengraf, segretario degli Stati provinciali per conto della casa d'Austria tra il 1593 e il 1598. Dopo la sua morte, il palazzo, che fino ad allora era usato per funzioni politiche, fu acquistato dalla famiglia Strassoldo che lo resero un palazzo residenziale, con il proprio stemma. Fecero inoltre costruire le scuderie, che oggi hanno la funzione di biglietteria. Il 7 ottobre 1820  il palazzo fu venduto, a causa delle ingenti spese, a Michele Coronini Cronberg.
La famiglia dei Coronini giunse nel Cinquecento da Berbena, località presso Bergamo, poi  a Gorizia dove si insediarono.
Capostipite della famiglia fu Cipriano il Vecchio, che acquistò nel 1548 titoli di nobiltà. I suoi figli parteciparono attivamente ai conflitti degli Asburgo contro la Repubblica di Venezia, contro i Turchi e durante la Guerra dei Trent'anni che li vide impegnati in Boemia, Germania e Danimarca.
Però non tutti erano nobili e guerrieri, come Pompeo Coronini che, formatosi sotto la tutela dei gesuiti, divenne nel 1631 vescovo di Trieste, dove istituì il Monte di Pietà o  come il conte Rodolfo Coronini Cromberg che si distinse come uomo politico e come scrittore.       

lunedì 13 maggio 2019

LA SINAGOGA DI GORIZIA

E' stata costruita nel 1756, e fu utilizzata dalla comunità ebraica fino alla sua definitiva scomparsa nel 1969 quando a causa di un numero troppo basso di componenti ebrei la comunità si trasferì a Trieste.

Nel 1978 la comunità ebraica di Trieste donò l'edificio, ormai in abbandono, al comune di Gorizia perché venisse restaurato e fosse destinato ad attività culturali collegate all'ebraismo. Venne riaperta nel 1984.
Per i visitatori  è stato instaurato , a pian terreno un percorso museale mentre nel secondo piano è ancora visibile il tempio.
Il museo comprende isole informative e pannelli didattici dove viene illustrata la storia del popolo israeliano dalle origini alla Diaspora.  Il primo insediamento ebraico a Gorizia si registrò in epoca medievale, nel 1790  Giuseppe II d'Asburgo con l' Editto  di Tolleranza riconobbe agli ebrei gli stessi diritti degli altri sudditi.
L'edificio si trova in via Graziadio Isaia Ascoli 19.
La facciata è adornata da un grande rosone e sormontata dalle Tavole della Legge.
All'interno si trova un cortile di ingresso, restaurato nel 1894, con una lapide che ricorda  i 45 ebrei goriziani deportati durante il secondo conflitto mondiale.
Si trova  la scultura  moderna raffigurante la Menorah dello scultore Simon Benetton.
Enrico Rocca, personaggio di rilievo nel campo del giornalismo e direttore di importanti giornali italiani, di famiglia e di religione ebraica scrisse numerosi articoli sulla nostra meravigliosa Gorizia.


SCRITTO DA:
MASA 2000

sabato 4 maggio 2019

LA ROSA DI GORIZIA


SULLE TRACCE DEL GUSTO

Se visiti Gorizia non puoi non assaggiare la gustosa "Rosa di Gorizia", una varietà locale di radicchio. Il Collio è l'unico posto al mondo dove nasce un radicchio a forma di rosa: il suo color rosso ed il suo dolce sapore hanno conquistato il cuore degli chef più rinomati al mondo e non solo!

La storia della Rosa di Gorizia risale già ai tempi degli Asburgo, ma le prime fonti scritte comparvero nel volume “Gorizia – la Nizza austriaca” del 1873, scritto dal Barone Carl von Czoernig-Czernhausen, vissuto a Gorizia nella seconda metà dell'800. Nel volume, tra la descrizione dei legumi coltivati nella città, viene citata anche una “cicoria rossastra” coltivata nella piana tra Gorizia e Salcano e, in misura minore nelle aree periferiche della città.

La Rosa di Gorizia ha avuto in passato una grande importanza per l’economia della città che era basata prevalentemente sull'agricoltura e che contava molto sulla produzione di questo particolare radicchio. Gli agricoltori più anziani della zona ricordano di averlo sempre prodotto perché una delle poche e sicure fonti di reddito durante la fredda stagione invernale goriziana.
Una delle ipotesi sull'origine della Rosa nel territorio goriziano riferiscono di un signor Vida, sfuggito a un'epidemia di peste scoppiata in Veneto portando con sé i semi a Gorizia. Vida potrebbe aver trasportato sementi del radicchio rosso di Chioggia, o forse quelle del radicchio di Chioggia, che una volta seminate nei terreni goriziani avrebbero dato origine della Rosa di Gorizia.
Un'altra ipotesi fa risalire l'origine delle sementi alla contessa di Gorizia, Leukardis, dal 1046 al 1072 badessa del monastero di Castel Badia, dove le monache erano pratiche nella coltivazione di fiori e ortaggi, i quali, a causa del clima rigido, avevano necessità di particolari cure. Visti i rapporti strettissimi che ai tempi sussistevano tra quelli che oggi sono i territori della Val Pusteria del goriziano, si può immaginare che tra i due luoghi ci fossero scambi frequenti di prodotti.
Per concludere vi delizieremo con una gustosa e breve ricetta!

Gnocchetti di ricotta con la rosa di Gorizia:



1 radicchio Rosa di Gorizia
olio EVO
500 gr. di ricotta
100 gr. di ricotta affumicata
1 uovo
1 cucchiaio di farina
sale q.b.
pepe q.b..
burro q.b.

giovedì 2 maggio 2019


IL MERLETTO GORIZIANO



Il merletto goriziano è un merletto a fuselli realizzato a mano in Friuli Venezia Giulia secondo tecniche definitesi nel corso del tempo nel contesto culturale e didattico del territorio goriziano.
E' un prodotto artistico, unico o a numero limitato, che si distingue per la bellezza estetica diversa per accuratezza, precisione, regolarità ed uniformità di esecuzione.

Viene realizzato rigorosamente a mano, utilizzando il tombolo con bastoncini detti “fuselli”.
La buona qualità esecutiva dipende dall'equilibrio nella tensione dei filati e dalla pulizia del manufatto. Viene prodotto prevalentemente con filati di buona qualità, che possono essere di fibre naturali come lino, cotone, seta, canapa oppure con derivanti della plastica quali nylon o poliestere.
Per alcune lavorazioni più pregiate vengono impiegati oro e argento che sono molto difficili da lavorare. Oggi, talvolta vengono realizzati gioielli con la tecnica del tombolo e filati dorati o argentati il cui valore può aumentare se vengono incastonate pietre preziose.

Le origini della produzione di merletti a Gorizia è legata all'arrivo in città dell'ordine delle Orsoline (ordine monastico nato a Brescia), dal 1672.
Precedentemente Gorizia era stata un piccolo centro commerciale dov'era assente un ceto fondato sulle attività artigianali e commerciali: per questi motivi non esistevano le condizioni di mercato, né quelle produttive, in grado di favorire un'attività artigianale del merletto. Tra il Seicento e il Settecento il borgo diventò un riferimento stabile per numerosi artigiani della seta. 
In questo contesto l'insediamento delle Orsoline si stabilì nella comunità diventando un punto di riferimento per la nobiltà goriziana, poiché attivarono un "educandato", ovvero un convitto aperto anche ad allieve non destinate alla vita monastica e una vera e propria scuola rivolta all'esterno.  
Fu forse proprio la fondatrice del convento, madre Catherina Lambertina de Pauli Stravius (1633 -1693) ad introdurre nella scuola l'arte del merletto.
Nel 1679 fu registrata un'entrata di 110 scudi proveniente dalla vendita di questi preziosi tessuti.

La tradizione viene portata avanti nel XIX secolo con corsi tenuti nelle scuole introdotti dall'Impero austroungarico e organizzati dalla Scuola centrale di merletti di Vienna. 
Dopo la seconda guerra mondiale, a partire dall'anno scolastico 1946-47, proseguirono i corsi di merletto scolastici, dal 1978 organizzati dalla Scuola dei corsi merletti di Gorizia, diffondendosi in tutto il territorio della regione.


La struttura regionale "Scuola dei corsi merletti di Gorizia", nata nel 1978, svolge attività didattica in tutte e quattro le province del Friuli Venezia Giulia e si occupa della valorizzazione del proprio patrimonio e dell'organizzazione di mostre, convegni e concorsi.

Vale la pena una visita presso i Musei provinciali, dove , nelle sale del Museo della moda e delle arti applicate, è possibile ammirare una collezione di merletti goriziani settecenteschi.






lunedì 15 aprile 2019

Gusto e amore per il territorio: a luglio la nuova edizione del premio Giacomo Casanova al Castello di Spessa

Il Castello di Spessa è inscindibilmente legato all’affascinante figura di Giacomo Casanova, il quale, pur essendo conosciuto per la propria abilità di seduttore, fu soprattutto un rappresentate di spicco della cultura settecentesca e un ispirato letterato.
Per questo nel 2003, grazie all’iniziativa dell’associazione “Amici di Casanova”, è stato indetto il "Premio Giacomo Casanova – Castello di Spessa". Il riconoscimento, la cui cerimonia di consegna si svolge annualmente al castello, è conferito agli autori della “migliore opera ispirata ai valori di libertà, della tolleranza, e dell’apertura alle altre culture”.
Dal 2004 viene inoltre assegnato il Premio “Il Cavaliere di Seingalt”, titolo di cui si fregiava Casanova. L’iniziativa si prefigge di premiare un uomo che per poliedricità, eccellente cultura, per la flessibile arte di vivere, rappresenti l’ideale di uomo elegante del nostro tempo, meritando la stima del mondo femminile.
Dal 2003 sono stati premiati famosi personaggi della cultura, della letteratura e del cinema quali le scrittrici Antonia Arslan, Francesca Aloja, gli scrittori Andrea Vitali, Giorgio Pressburger, Mario Luzzatto Fegiz e dal 2010 è stato istituito un premio dedicato alla scena più seduttiva del cinema italiano: tra i vincitori Giuseppe Puccioni e Luca Guadagnino.

Quest' estate, il 12 luglio verrà celebrata  la nuova edizione intitolata 'Gusto e amore per il territorio' che ospiterà la premiazione della magnifica cornice del castello.


PREMIO GIACOMO CASANOVA

lunedì 1 aprile 2019

SULLE TRACCE DI CASANOVA

Casanova a Gorizia

Caro visitatore, lo sapevi che la nostra bellissima  Gorizia è stata visitata dal famoso e iconico Giacomo Casanova?
Casanova è stato un poeta, un alchimista, un filosofo e un personaggio molto stravagante... conosciuto anche per le numerose donne conquistate,  per il suo carattere focoso e passionale. Inoltre fu anche un famoso agente segreto dell’epoca.
Nel lontano 1774, alloggiò in numerosi edifici e palazzi della nostra bellissima Gorizia come: il Palazzo Coronini, il Palazzo Lantieri, la Prefettura, Palazzo Attems, Casa Torriani e palazzo Strassoldo.
Leggiamo una testimonianza del suo passaggio a Gorizia sulla “ Gazzetta Goriziana” che recita: “Sabato 10 corrente è passato per qua il Giacomo Casanova di Saint Gall, celebre per li diversi famosi incontri da lui avuti, girando l'Europa; come non meno per le opere da lui stampate, fra le quali abbiamo già annunziato in un nostro foglio la Storia delle vicende di Polonia; ha egli inaspettatamente ottenuto il suo perdono e dopo venti anni si è restituito a Venezia sua patria”.
Sei interessato a seguire le tracce di questo affascinante letterato seduttore?
Ti consigliamo di scaricare nel tuo telefono l'app ''let's GO!'' di Gorizia da Google Play o da App Store  che ti guiderà nel percorso di visita.
Qui sotto troverai il link per facilitare la tua ricerca:
https://play.google.com/store/apps/details?id=it.infofactory.letsgo2&hl=it



PALAZZO LANTIERI DI GORIZIA


Casanova in Gorice
Dear Visitor,
did you know that our wonderful town was visited by the famous and iconic Giacomo Casanova?
G. Casanova was a poet, an alchemist , a philosopher and a very eccentric character...known also for the numerous women who fell in love with him for his passionate and hot-blooded temper . Moreover he was also a well-known secret agent of the time.
In 1774 he was lodged in many buildings and palaces of Gorizia such as: Coronini Palace, Lantieri Palace, Torriani House, Attems Palace and the Prefecture.
Are you interested in following the traces of this  fascinating seductive  man of letters ?
We suggest you should download the app Let's go in your mobile from Google play or from App  Store that will guide you in the tour.


Below you will find the link which will help you in your research:
https://play.google.com/store/apps/details?id=it.infofactory.letsgo2&hl=it